VIAREGGIO. Un giorno, anche uno appena, può scombussolarti in qualche modo la vita. Fino a ieri pomeriggio il cellulare di Matteo Martini, candidato al consiglio comunale con il Pd, squillava di tanto in tanto, ma non in maniera frenetica. Nelle ultime ore il suo numero di telefono è diventato, inevitabilmente, uno dei più cercati dai cronisti locali che si occupano di politica: impossibile pensare di non intervistare chi, con 401 preferenze, si è rivelato essere, a sorpresa, il più votato tra gli aspiranti consiglieri. Comunque vada per il centrosinistra al ballottaggio, Matteo Martini siederà nella massima assemblea cittadina. E già si è riversata sul suo profilo Facebook una valanga di messaggi per congratularsi con lui.

“Mai e poi mai avrei potuto immaginare un risultato del genere: sarei disonesto se affermassi il contrario.” Per il bersaniano Martini, 26 anni ancora da compiere, un passato da ciclista e un presente da praticante in uno studio legale, è semplicemente la conseguenza di “cinque anni di duro lavoro”: è entrato in politica nel 2008, “proprio quando il Partito Democratico vide la luce: criticavo tutto e tutti, e mi dissi che era troppo facile stare alla finestra e rimanere a guardare, senza far niente.

“Sono stato segretario viareggino e versiliese dei Giovani Democratici e ora eccomi qua, in consiglio comunale. Sono felice che anche Elisa Montaresi, l’altra candidata espressa da noi Giovani Democratici, ce l’abbia fatta: è la vittoria del nostro gruppo.” Un gruppo che “ha fatto tante iniziative, all’interno del Pd ma anche in città: eravamo spesso a contatto con le persone, ne abbiamo capito le esigenze e li abbiamo ascoltati. E questo nostro impegno è stato ripagato.”

Eppure, riuscire a strappare tutti questi consensi in mezzo a tanti vecchi volponi della politica viareggina era un’impresa ardua: “Sì, sicuramente. Ma già a livello nazionale si capiva che molti cittadini avevano voglia di rinnovamento. Così è stato anche qua a Viareggio: il progetto di Betti è vincente, lui è una persona in gamba e preparata ed è stato accompagnato da una coalizione omogenea e sempre unita, con tanti volti nuovi. E anche la lista del Pd è stata ripulita.”

Qualcuno parla, adesso, di un possibile assessorato. Ma forse è ancora troppo presto. “No, preferisco non pensarci: meglio concentrarsi sul far bene il ruolo per il quale si è stati scelti. Di sicuro, voglio essere una cassa di risonanza dei miei coetanei. Ecco, credo di essere riuscito a smuovere tanti elettori giovani che non si sentono più rappresentati: quelli della mia generazione vivono una situazione difficile e voglio farmi portatore delle loro istanze.

“Da queste elezioni emerge, comunque, un messaggio di speranza: un gruppo di ragazzi è riuscito ad esprimere due consiglieri comunali, tra cui il più votato in assoluto. Se i giovani si interessano alla politica in maniera diretta, senza fare cooptazione, i risultati sono lusinghieri.”

Martini difficilmente dimenticherà l’adrenalina delle ultime ore: “Siamo già alla terza intervista in pochi minuti: non ci sono abituato. Ora mi sto sciogliendo, ma prima ero teso.” E il bello deve ancora venire.

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